Mondiali Zurigo 2024, l’organizzatore descrive il percorso in linea: “Al limite per Mathieu Van der Poel, ma Jonas Vingegaard può vincere”
Il percorso dei Mondiali di Zurigo 2024 è forse troppo duro per il campione uscente Mathieu Van der Poel. A dirlo è Oliver Senn, l’organizzatore della rassegna iridata che nel mese di settembre infiammerà le strade della Svizzera. Il percorso della prova in linea elite maschile sarà veramente tosto, lungo ben 274 chilometri e con un dislivello complessivo di oltre 4500 metri, ed è anche caratterizzato da un finale micidiale. Ci saranno infatti da affrontare sette giri di un circuito conclusivo di 26,8 chilometro e 400 metri di dislivello. Un percorso che per difficoltà strizza l’occhio a classiche per scalatori come Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia e che quindi potrebbe essere adatto a corridori forti in salita come Vingegaard, Pogacar o Evenepoel.
“C’è una breve ma ripida salita all’inizio del circuito, [Zürichbergstrasse – ndr] e dopo una leggera discesa una salita più lunga [Witikonerstrasse, 2,3 km al 5,7%] – ha spiegato Senn in una conversazione con In de Leiderstrui – Il punto cruciale della corsa sarà però la salita di due chilometri di Zollikon, dove sicuramente vedremo attacchi, a meno che non ci sia già un attaccante solitario. Dopo di quella ci sarà solamente discesa e un chilometro e mezza di pianura fino all’arrivo di Sechseläutenplatz”.
“Secondo l’organizzatore della corsa elvetica ci sono davvero tanti possibili momenti in cui fare la differenza e rendere selettiva la corsa, che potrebbe rivelarsi divertente dall’inizio alla fine, ma forse troppo dura per certi corridori. “Credo che il percorso sia la limite per Mathieu [Van der Poel – ndr], è più tosto di quanto possa sembrare, per via della successione di salite abbastanza lunghe e del costante saliscendi – ha precisato Senn – Quindi penso che per lui sia difficile riuscire a difendere il titolo, ma in ogni caso a vincere la maglia iridata sarà il miglior corridore su questo circuito. Jonas [Vingegaard – ndr] potrebbe avere una chance perché il miglior scalatore ha sempre un’opportunità e in teoria lui non sarà lontano dall’esserlo. Ma anche i vari Tadej Pogacar, Wout van Aert o Remco Evenepoel posso avere delle chances, è un percorso molto aperto”.
“Non la vedo come una competizione per scalatori puri, ma è davvero tosta – ha poi concluso l’organizzatore del Mondiale di questa stagione – Il nostro obiettivo fin dall’inizio era creare un circuito in cui molti corridori potessero avere una possibilità, non solo un piccolo gruppo. Sarebbe bello vedere tutti questi grandi nomi lottare per la vittoria, magari insieme a un paio di svizzeri. Magari Marc Hirschi o Mauro Schmid, o anche Stefan Küng, che può resistere molto a lungo”.
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